L’economia sta vivendo dei periodi di grandi
rivoluzioni. Negli ultimi due decenni nella maggior
parte dei mercati nulla è rimasto immutato:
la liberalizzazione dei mercati, l’apertura
dei sistemi economici, il crollo delle barriere
commerciali e l’avvento del commercio elettronico
hanno reso la competizione in ogni business sempre
più brutale ed aggressiva.
Parole chiavi di questo scenario di riferimento
sono l’innovazione tecnologica costante, sostenuta
dagli sforzi innovativi delle imprese, e la globalizzazione
dei mercati che stanno alterando profondamente la
natura della competizione(1).
Ecco allora che competere significa subire le regole
della nuova economia in cui le informazioni corrono
velocemente e sono disponibili praticamente a tutti,
anche grazie al web, aumentando in modo significativo
il potere contrattuale dei clienti che diventano
sempre più esigenti.
Tenendo conto di questo contesto ambientale di riferimento
e di come fare impresa diventi sempre più
complesso(2),
come riuscire a calcolare i ritorni futuri che dovrebbero
scaturire dall’avvio di nuove attività
o dall’ampliamento di quelle già esistenti(3)?
Di che strumenti l’azienda dovrà dotarsi
per tentare di dare una risposta a questi interrogativi?
L’azienda è un’aggregazione
di persone, macchine e quantità economiche,
elementi che interagiscono attraverso una serie
di operazioni o attività interconnesse che
si concretizzano in relazioni di causa-effetto (4).
L’azienda definisce le grandezze di tali relazioni
influenzata dalle costanti sollecitazioni che riceve
dall’esterno (5).
Affinché tali grandezze non siano governate
dal caos, dovrà dotarsi di un sistema che
pianifichi l’impiego delle risorse e dell’interazione
con l’ambiente (6).
Figura 1 – Strategia: un
modello di interazione tra sistema azienda e sistema
ambiente
Tale sistema può essere definito pianificazione
strategica aziendale e favorisce lo sviluppo di
un processo decisionale flessibile alle sollecitazioni
ambientali nel tentativo di anticipare le conseguenze
dell’impatto dell’impresa con il suo
ambiente (7).
Figura 2 – L’azienda
nel processo di pianificazione strategica
L’impresa è quindi il mezzo attraverso
il quale si compie la strategia nel raggiungimento
degli obiettivi in un adeguato orizzonte temporale
(medio-lungo termine). Tale raggiungimento deve
essere misurabile, da qui l’introduzione di
una fase di controllo dei risultati che attraverso
il monitoraggio renderà possibile un confronto
costante tra obiettivi prefissati e risultati conseguiti,
da tale scostamento scaturiranno le opportune azioni
correttive.
Il business plan si inserisce in questo contesto
come quel documento che presidia il quadrante della
pianificazione strategica e del controllo, influenzando
direttamente gli elementi che costituiscono l’azienda
(sia questa di nuova costituzione o già costituita)
e indirettamente le azioni rivolte al conseguimento
degli obiettivi realizzate dall’azienda stessa.
Esiste quindi una sorta di corrispondenza che può
essere rappresentata attraverso lo schema proposto
in figura 3.
Figura 3 – Corrispondenze
tra il processo di pianificazione e controllo e
quello previsionale
Nella pianificazione strategica possiamo individuare
due fasi: quella della previsione e quella della
pianificazione/programmazione (8).
Il processo previsionale dovrà ipotizzare
uno scenario futuro con una probabilità sufficientemente
alta di realizzarsi, il che implica che si disponga
di previsioni affidabili. Le previsioni sono dunque
un elemento fondamentale del processo di pianificazione(9)
e sono direttamente imputate al piano di
marketing del business plan.
La fase di pianificazione/programmazione trova corrispondenza
nel piano tecnico – operativo
che si comporrà del:
- Piano di organizzazione della produzione;
- Piano di approvvigionamento;
- Piano del personale;
- Piano degli investimenti.
Infine, il controllo sarà
imputato al piano economico – finanziario,
un esauriente flusso informativo che si fonda su
un sistema di dati quantitativo monetari.
La presente trattazione si focalizzerà sullo
sviluppo e sull’analisi di un modello economico-finanziario
su elaboratore. Nella prima parte verrà data
una definizione di business plan cercando anche
di individuare motivazioni, vantaggi e possibili
impieghi dello stesso (capitolo 1).
Verrà ripreso il concetto di evoluzione ambientale
e di come una delle funzioni di un piano d’impresa
sia quella, prendendo coscienza dell’ambiente
circostante, di individuarne le opportunità
e minimizzarne le minacce. Per indagare sull’ambiente
reale e determinarne la sua possibile evoluzione
sarà necessario formalizzare un modello che
rappresenti il sistema nel suo complesso e ne permetta
le simulazioni.
L’attenzione viene quindi spostata gradualmente
verso i prospetti economico – finanziari e
le possibili simulazioni. Necessario a questo punto
la definizione di un sistema di misure che svolgendo
una funzione di supporto al processo decisionale,
permetteranno di guidare l’azienda nel raggiungimento
degli obiettivi prefissati (capitolo 2).
Nel capitolo 3 si provvede allo
sviluppo di un modello economico – finanziario
su elaboratore e l’analisi dell’algoritmo
utilizzato. Attraverso un approccio pragmatico verranno
definite una serie di ipotesi astratte come base
della simulazione allo scopo di commentarne il funzionamento.
Infine, nella seconda parte del lavoro, dal capitolo
4 al capitolo 10 è
stato inserito integralmente il business plan sviluppato
per l’azienda M.M.C. Srl di Monfalcone.